La notte degli Internazionali

La notte degli Internazionali
il centrale la notte della finale

Non è proprio una comunicazione da sito ufficiale, ne tantomeno un post ma è quello che l’ufficio stampa tutto, compresa pure l’area social, ha saputo e voluto cogliere.

E’ stata la notte degli Internazionali di Verona….
L’immagine è quella di Viktor Galovic che, sfinito su un divanetto, guarda il suo centrale vuoto. Le luci colorate girano ancora. I coriandoli bianchi a mo’ corona d’alloro, che hanno abbellito i capelli crespi del giovane Francesco Maestrelli, passano dal rosso, al giallo e infine all’azzurro. Potenza dell’impianto.
Cosa penserà Andrea Bonomini, quasi addormentato nel lato lungo del campo sulla moquette. I due motori del torneo non vogliono staccarsi dal centrale costruito da tutti con le idee dell’ingegner Luca Dal Canal. La notte è giovane perchè in piscina raccattapalle e volontari, fanno un tuffo liberatorio mentre altri ragazzi ballano. State tranquilli genitori, sulla collinetta a tutelare il divertimento dei vostri tesori ci sono i volontari della Croce Verde: guardiani da applausi. E Carlo Piccoli? Dov’è il Boss? Anche se la sua carta d’identità è più sgualcita di quella di Bonomini e Galovic, non sente la fatica. Non si abbandona al piacere della cattedrale vuota dopo la grande celebrazione. Indomito al tavolo con Damiano Tommasi, neo sindaco di Verona. La voglia di crescere e portare a Verona un 250 o addirittura un 500, è tanta. Il centrale questa volta dovrebbe essere l’Arena. Riusciranno i nostri eroi a far capire che una giocata di Berrettini equivale ad una “schitarrata” dei Kiss o ad un nazionalissimo “Va pensiero”? Tempo al tempo e soprattutto passo dopo passo. La VK Events è giunta in punta di piedi in città e con questa filosofia vuole continuare a crescere. Nella “Notte degli Internazionali” le donne hanno un posto speciale. La signora Piccoli e ci perdoni l’ardire e il “futuribile”, la signora Galovic. Anna è stata la regina della biglietteria e non solo, Giusy quella dell’accoglienza. E poi le hostess e gli uomini di fatica. In realtà maestri e maestre di tennis, impiegati o liberi professionisti tutti a remare da fondo campo perchè il sogno continui. Alessandra e Carlotta, con loro il centrale era ancora più bello ed efficiente. Facce stanche ma finalmente distese, come quelle dei ragazzi del desk. Una cavalcata finale di almeno otto o nove giorni ma che era iniziata molti mesi prima. Mediare, risolvere e andare avanti. Ecco le parole d’ordine. Dai chiodi delle righe che saltano, alle auto da spostare nel parcheggio e i biglietti, quanti biglietti. C’è ancora posto? E poi i chilometri di corda per le racchette di Cachin e compagni, secondi solo a quelli fatti dai volontari per assicurare la navetta dall’Hotel al campo. Quanta fatica negli occhi di Viktor che tutte queste cose le conosce bene. Con lui mamma, papà e fratello. Un po’ come la famiglia Maestrelli. Il sogno del grande tennis a Verona è diventata realtà come quella di Francesco Maestrelli, che ha gioito insieme alla sorella e ai nonni. Nell’ordine Valentina, Giuliana e Massimo. Già Massimo di nome e di fatto. E’ stato l’Open di Verona, pardon il Challenger. L’emozione ci ha traditi. In ultimo e non è una carezza, un applauso a tutto il pubblico. Avere il sold out dai quarti di finale non è cosa scontata, anzi. Se ci siamo dimenticati di qualcuno o qualcosa, è colpa della stanchezza che nella Notte degi Internazionali comincia a farsi sentire. Ma state tranquilli rimedieremo a tutto, perchè è quello che ci ha insegnato questo splendido torneo. 80, 250, 500, anzi 1000 grazie.
Alessandra, Alex e Gianluca.

la festa di chiusura
Francesco Maestrelli, vincitore degli Internazionali tennsi di Verona 2022
Francesco Maestrelli, vincitore degli Internazionali tennsi di Verona 2022
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